Il consumo della castagna ha sfamato intere
popolazioni durante le guerre, le cartie e, anche in tempi recenti,
ha permesso la sopravvivenza a fasce di popolazioni “deboli”.
In Valtaro la farina di castagne era
la materia prima per molti piatti tipici che potrebbero essere riscoperti
ai fini culinari anche nelle migliori ristorazioni.
PIATTI A BASE DI FARINA DI CASTAGNE
I preparati più comuni sono tutti
derivati dalla farina di castagne (fareina d’ castignasa):
Le tagliatelle di castagnaccio
Tagliatelle di Novegigola
Trofie di castagnaccio
I padeletti di castagnaccio
o padleti (o frittelle)
Le torte di castagnaccio
o migliaccio o pattona (destra Taro).
La polenta di castagnaccio
La marronata (marmellata
di castagne)
Alcuni piatti importanti che utilizzano
farina di castagne si sono persi nel tempo o nelle carte dei vecchi cuochi:
Scheld
Torta di castagne con il
cioccolato
Pane di castagne
Biscotti di castagne
Cannoli di castagne
Tagliatelle di castagne
al sugo di funghi
Pane Martino alle noci
Pappardelle di castagne
Gnocchi di castagne al
pesto
Lasagne bastarde
Tortelli di castagne e
ricotta
PIATTI CHE PREVEDONO L'UTILIZZO DIRETTO
DELLE CASTAGNE O MARRONI
Castagne arrostite o bruciate
Castagne glassate
Castagne lessate o ballotte
Castagne stufate
Castagne lessate a vapore
o pelate
Risotto di castagne
Zuppa di castagne all’issòpo
Fagiano alle castagne
Cappone ripieno
Oca alle castagne
Dolce di castagne
Verdura di castagne
Castagne al Kirsch
Marroni canditi
Composta di marroni al
limone
Composta di marroni o castagne
al Rhum
Passato di castagne
PIATTI A BASE DI PASSATO SEMPLICE DI
CASTAGNE
Zuppa di castagne
Zuppa di castagne alla
giardiniera
Verdura di castagne
Cipolle farcite con castagne
e funghi
Frittata di castagne
Passato di castagne al
latte
Frittura dolce di castagne
Crocchette di castagne
alla vaniglia
Bocconcini al cioccolato
Frolline di castagne
Pane dolce di castagne
Dolce “Monte Bianco”
Dolce di castagne al cioccolato
Dolce di castagne con savoiardi
Budino di castagne
Soffiato di castagne
Focaccia di castagne
Torta di castagne
Strudel di castagne
Gelato di castagne
Conserva e marmellata di
castagne(marronata)
”Bon bon di castagne”
Zuccotto di castagne
Semifreddo ai marroni
Tronco di castagne
PIATTI CON L'UTILIZZO DELLE CASTAGNE SECCHE
L'utilizzo diretto delle castagne secche
ha poche vie preferenziali.
Castagne al latte
Castagne al vino
Busecchina
Palline
Arrosto di maiale con castagne
Riso alla genovese
LE RICETTE POVERE DELL’APENNINO TOSCO/LIGURE/EMILIANO
Pattuna
Crêpes
Focacce
Polentine
Gnocchetti
Farinata
Le tagliatelle di castagnaccio:
In Val di Vara prendono il nome di taiette
e possono essere anche condite con un pesto tradizionale. Le armellette
sono un piatto simile ma in questo caso dalla sfoglia si ricavano delle
pappardelle (lasagnette) che possono essere condite con il pesto, con olio
e parmigiano o con fette sottili di pecorino (ricavate con il taglia-tartufi).
Mescolare a secco 350 g di farina dolce di
castagne e 200 g di farina di frumento; impastare con un poco d’acqua tiepida,
2 uova intere e sale sino ad avere una pasta tirabile a sfoglia; tirare
la sfoglia e ritagliare alla macchina (o tagliare a mano) le tagliatelle(misura
media); cuocere al dente in abbondante acqua salata; scolarle e servirle
in un piatto da portata condite con ricotta cremosa (ottenuta stemperando
la ricotta con un poco d’acqua di cottura); se si desidera la ricotta può
essere arricchita con una spruzzata di parmigiano.
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Tagliatelle di Novegigola:
Piatto tipico della montagna lunense.
Miscelare a secco 250 g di farina dolce e
200 di farina di frumento; impastare con 3 bicchieri d’acqua tiepida, due
uova intere, due cucchiai d’olio d’oliva e sale; tirare la sfoglia e preparare
le tagliatelle; tritare 50 g di lardo e farlo rosolare con 2 cucchiai di
olio d’oliva e 2 porri tagliati fini; far rosolare per 5’; cuocere le tagliatelle,
al dente, in abbondante acqua salata; scolarle e condirle con sugo di porri;
spolverarle con pecorino grattugiato.
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Trofie di castagnaccio:
Se il dosaggio è di 350 g di farina
dolce e di 200 g di farina di frumento si potrà fare un impasto
con sola acqua tiepida e sale; staccare allora dei pezzetti grossi come
piselli e creare delle trofie liguri (schiacciare con un dito e ruotare
in un senso e nell’altro); le trofie vanno cotte in abbondante acqua salata
per 4’-5’ e condite al pesto.
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I padeletti di castagnaccio o padleti
(o frittelle):
Si impastano 300 g di farina di castagne
con ½ litro d’acqua in un tegame sino ad avere una pastella molto
fluida; aggiustare di sale; in una padella scaldare lo strutto nel quale
si versa la pastella a cucchiai. I padeletti vanno serviti con ricotta
fresca.
La ricetta attuale prevede l’impasto con
il latte e la cottura in olio d’oliva.
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Le torte di castagnaccio o migliaccio
o pattona (destra Taro):
Alleghiamo le ricette più comuni.
1)Si stemperano e s’impastano 500
g di farina di castagne ed un pizzico di sale con 800 g di acqua fredda
aggiunta poco alla volta e cercando di non creare grumi; si aggiunge olio
d’oliva (50 g), pinoli interi, noci, mandorle o nocciole a pezzetti, uva
passita (rinvenuta nel latte per 1-2 ore e poi infarinata) o canditi; si
versa la farinata in teglia , unta d’olio, per un’altezza massima di due
centimetri; si ricopre con due cucchiai d’olio e s’inforna; per chi cuoce
nel vecchio forno a legna si raccomanda di cuocere tra due fuochi.
2)Una seconda ricetta valtarese tipica invece
utilizza ricotta impastata con un poco d’anice e zucchero come condimento;
in questo caso dopo l’impasto a freddo (si può utilizzare anche
una certa % di latte) non si aggiungono pinoli, noci,… ma si mette in teglia
per non più di 1,5 centimetri e si ricopre con uno strato (0,5-1
cm) di impasto di ricotta; s’inforna a temperatura mai superiore a 150°C
per 1 ora.
3)Un’altra versione prevede l’utilizzo di
latte e zucchero: 500 g di farina vengono impastati con 200 g di zucchero
e 3 bicchieri di latte cercando di non fare grumi; amalgamare bene con
100 g di uvetta (rinvenuta in acqua tiepida), 100 g di pinoli; stendere
in tutto in teglia imburrata (25 g di burro); mettere in superficie 2 cucchiai
d’olio e stenderlo con cura; infornare a 190°-200°C per 50’-60’.
La torta di castagnaccio o pattona ha
veramente sfamato intere popolazioni e ben si merita queste strofe ricavate
da una poesia dialettale dell’area che sta tra Borgotaro e Pontremoli:
La patúna
l’è na cosa/ veramënte genüína/ ch’a magnrës’
’vlantéra a ’’iosa’’/ sia d’sera che d’matína.
La pattona è una cosa/ veramente
genuina/ che mangerei volentieri a iosa/ sia di sera che di mattina.
Quanta zënta
campagnòla/ ai tënpi andré a t’ha magnà!/ Pür’
s’a t’manchë la stagnòla/ t’er’ benedëta e ben güstà.
Quanta gente campagnola / a tempi addietro
ti ha mangiata!/Pur se ti manca la stagnola/eri benedetta e ben gustata.
Tü t’meritrës’
un munümënt’/ e cun n’amdàia decurà;/ anchë
i t’arcourdun pogh’ o gnënt’/ ma ‘n tënpë d’guèra
t’er ludà.
Ti meriteresti un monumento/ e con una medaglia
decorata;/ oggi ti ricordano poco o niente/ ma in tempo di guerra eri lodata.
D’të gh’ho
tanta nustalgía/ o patúna suprafína,/ an’t magn’ pü
par malatía,/ ma gh’ho sëmpar l’aculína.
Di te ho tanta nostalgia/ o pattona sopraffina,/
non ti mangio più per malattia,/ ma ho sempre l’acquolina.
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La polenta di castagnaccio:
Si porta in ebollizione l’acqua salata (2
litri) in pentola capace; si abbassa la fiamma e si aggiungono 600 g di
farina a pioggia per impedire i grumi e si mescola bene con cucchiaio di
legno; dopo 45’ di cottura si versa su un tagliere di legno ed ancor calda
si serve a fette con ricotta.
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La marronata (marmellata di castagne):
E’ in uso dall’ultimo dopoguerra; sbucciare
e cuocere le castagne; scolarle, togliere loro la pellicina intera, schiacciarle
e passarle allo staccio (*). Preparare a parte uno sciroppo facendo bollire
per una mezz’oretta lo zucchero in acqua (700 g di zucchero in un bicchiere
di acqua: dose suggerita per chilo di passato). Mescolare lo sciroppo al
passato di castagne e riporre sul fuoco per almeno mezz’ora. Giù
dal fuoco ci fa buono assai un qualche cucchiaio di rhum.
Variante: al passato caldo (*) aggiungere
1200 g di miele e miscelare (aiutarsi con un poco d’acqua di cottura delle
castagne; raffreddare, aggiungere vaniglia ed invasare.
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Scheld:
Può essere una tipica ed originale
colazione da agriturismo.
E' una specie di polentina dolce che si prepara
da 800 g di farina di castagne fatti stemperare in acqua e quindi fatti
bollire per 1 ora con l’aggiunta di un pizzico di sale, una noce di burro,
500 g di latte; quando tutto ha raggiunto una buona consistenza si toglie
dal fuoco e si consuma con latte freddo. Ha molte variazioni come l’aggiunta
di un pugno di farina di mais, di farina di fraina o di pezzetti di castagne
secche (aggiunte queste nell’ultima mezz’ora di cottura).
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Torta di castagne con il cioccolato:
Si impastano a freddo 500 g di farina di
castagne, 150 g di cioccolato, 50 g di farina di grano, 10 g di bicarbonato
di sodio con 500 g di latte. Si lavora bene in modo da avere una
pappa omogenea, si mette in teglia imburrata ed infarinata e s’inforna.
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Pane di castagne:
Si panifica con 3 parti di farina di frumento
ed una parte di farina di castagne (il costo attuale della farina di castagne
limita purtroppo la voglia di novità dei fornai).
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Biscotti di castagne:
Si procede come per le torte e per questo
potremo averli semplici o al cioccolato (si possono usare al posto del
bicarbonato anche i comuni lieviti commerciali).
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Cannoli di castagne:
Sono delle normali crêpes (preparate
con 300 g di farina di castagne, 3 cucchiai d’olio, sale, acqua q.b. così
da avere una pastella molto fluida); si passa ciascuna crêpe
con marmellata di mirtillo, di fragola o con frutti di bosco misti; si
arrotola a cannolo e si pone in forno pochi minuti in modo da servirlo
caldo con l’aggiunta di una spolveratina, a freddo, di zucchero a velo.
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Tagliatelle di castagne al sugo di funghi:
Impastare bene 150 g di farina di castagne,
150 g di farina bianca per sfoglia, 3 uova, un pizzico di sale, 1 cucchiaino
d’olio d’oliva.
Tirare la sfoglia e preparare le tagliatelle
che andranno condite con sugo di funghi porcini o con sugo di salsiccia
e funghi o con ricotta grassa (Val Taro).
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Pane Martino alle noci:
Tipico piatto lunigianese che si prepara
impastando 50 di farina tipo 0 con 50 g di farina di castagne e con
30 g di lievito di birra sciolto in 100 ml di acqua tiepida; impastare
a lungo e lentamente; formare un panetto ed incidere la superficie a croce
per lasciarlo poi lievitare coperto per 1-2 ore; impastare ora il panetto
con 300 g di farina tipo 0, 200 g di farina di castagne, 300 ml di acqua,
1 cucchiaio d’olio ed un po’ di sale; lavorare la pasta a lungo e farne
un pane; incidere a croce il pane e lasciarlo lievitare per 2 ore coperto;
impastare di nuovo il pane incorporandovi, con delicatezza, 250 g di gherigli
di noci; formare quindi un pane lungo ed ovale e trasferirlo in una placca
lunga, appena unta d’olio, e rivestita di carta da forno; lasciare in lievitazione
per altri 20’ dopo aver praticato dei mezzi buchi in tutta la massa con
l’indice della mano; cuocere in forno caldo a 180°C per 40’ e servire
tiepido. (R.SP.)
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Pappardelle di castagne:
Piatto tipico dell’alta Val Taro e della
Lunigiana che ora ritrova fans tra i giovani cuochi.
Sono in pratica pezzetti scomposti di lasagne
che vengono lessati e conditi a strati; impastare 350 g di farina di castagne
e 250 g di farina tipo 0 con circa 150 ml di acqua tiepida così
da ottenere una pasta soda che si lascia riposare per 30’ coperta; tirare
una sfoglia da lasagne e lasciarla seccare; spaccarla a pezzettoni di circa
5-7 cm con le mani; lessare al dente i pezzettoni in acqua salata ed estrarre
con mestolo forato; disporre sul piatto a strati intercalandoli con parmigiano
(grattato fresco), poi ricotta, poi sopra pecorino (grattato fresco) ed
un filo d’olio extravergine d’oliva. (R.SP.)
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Gnocchi di castagne al pesto:
Gnocchi: 700 g di patate, 100 g di farina
bianca, 100 g di farina di castagne, un uovo, un pizzico di sale; pesto:
4 mazzetti di basilico, 40 g di pecorino, 40 g di parmigiano, 100 g di
olio extra-vergine di oliva, una manciata di pinoli, uno spicchio d’aglio,
un pizzico di sale.
Lessare le patate con la buccia; quando saranno
cotte sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Lasciare intiepidire
e poi aggiungere le due farine, l’uovo ed il sale. Impastare bene e preparare
i soliti bastoncini per gli gnocchi dello spessore di un dito; tagliare
pezzetti di 2-3 cm e passarli sul rovescio della grattugia, delicatamente,
premendo con l’indice; mantenerli su un vassoi infarinato; cuocere gli
gnocchi in acqua salata e mammano che vengono a galla raccoglierli e condirli
con il pesto.
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Lasagne bastarde:
Piatto tipico lunigianese che prevede un
impasto di farina dolce e di grano (in rapporto di circa 400 e 600); si
mescolano le due farine a secco e poi s’impastano con acqua tiepida sino
ad avere un impasto compatto; si tira una sfoglia non troppo sottile e
la si taglia a pappardelle di 6 x 4 cm; s’infarina per non farle
attaccare e si bollono in acqua salata aggiungendole una per volta; dopo
15’ di cottura a fuoco lento si scolano con cura e si condiscono
a strati (2-3 al massimo) con buon olio e buon formaggio (pecorino piccante).
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Tortelli di castagne e ricotta:
Lessare le castagne o meglio i marroni (800
g) in acqua salata; lasciarle intiepidire e sbucciarle con cura; passarle
al passaverdura e metterle da parte; fare una pasta omogenea con 350 g
di farina bianca, 150 g di farina di castagne, 3 uova intere, sale ed acqua;
preparare ora un impasto per ripieno con la crema di marroni, 2 uova intere,
6 cucchiai di parmigiano, 300 g di ricotta, sale e pepe; rimestare bene
ed omogeneizzare con poco latte o con l’acqua di cottura dei marroni; stendere
la pasta e fare dei tortelli con il ripieno preparato chiudendoli
con molta cura. Lessare in abbondante acqua salata e servire con burro
e parmigiano a volontà (altro piatto lunigianese).
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Castagne arrostite o bruciate:
La ricetta montanara più tipica richiede
la cottura in padella bucherellata dopo incisione della buccia presso l’ilo
(circa 20’ a fiamma viva), una spruzzata di vino rosso prima di toglierle
dal fuoco, un intiepidimento dentro un panno chiuso per non perdere il
sapore.
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Castagne glassate:
Le castagne arrosto, ben cotte, sbucciate
e scelte, si infilano in numero di 8 o 9 su bastoncini sottili e
si immergono in sciroppo bollente fatto con 250 g di zucchero ed un bicchiere
d’acqua. Vi si lasciano per 5’, indi si tolgono , si lasciano sgocciolare,
raffreddare ed asciugare.
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Castagne lessate o ballotte:
Si preparano per semplice bollitura in acqua
(con un pizzico di sale) aromatizzata con finocchio o con alloro per 20’.
Anche in questo caso è preferibile farle asciugare al fuoco per
qualche minuto perché diventino più farinose e meno
fragili.
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Castagne stufate:
Si imburra una padella e vi si pongono pezzetti
di sedano (da un gambo grosso intero, per aromatizzare) e porvi 750 g di
castagne sbucciate; ricoprire interamente con brodo di carne leggero o
brodo vegetale; lasciar cuocere senza mescolare; questo stufato può
servire da contorno o come piatto a sé stante,
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Castagne lessate a vapore o pelate:
Le castagne cuociono fuori del contatto dell’acqua(che
viene spesso aromatizzata con finocchio selvatico) e risultano più
saporite e nutrienti. Le pelate si consumano quasi sempre con latte freddo(drogato
con cannella o zuccherato alla vaniglia) mentre le ballotte si consumano
direttamente.
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Risotto di castagne:
In casseruola soffriggere burro (30-50 g)
e cipolla tritata sinché il soffritto sarà pronto e chiaro;
aggiungere riso (300 g per 4 persone) e farlo cuocere sino ad assorbire
il tutto; ora aggiungere 50-75 ml di cognac secco e lasciare ancora asciugare;
aggiungere 300 g di pelate fresche e spezzate grossolanamente; salare e
pepare; portare a cottura con buon brodo di vitello, mantenendo il riso
al dente; servire caldo guarnendo con maggiorana (ricetta lunigianese
assai antica).
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Zuppa di castagne all’issòpo:
Questo piatto delle colline romagnole
è assai gradevole e nutriente.
Si lessano 500 g di castagne e quindi si
sbucciano; si mettono in una pentola con una cipolla (piccola) tagliata
a fette, con 80 g di prosciutto crudo a dadini, con due foglie d’alloro
ed un rametto di issòpo (pianta officinale); si salano e si fanno
cuocere sino a quando saranno tenerissime; si scolano recuperando il brodo
di cottura; si passa la metà delle castagne al passaverdura e si
rimette il tutto in pentola con l’acqua di cottura ed un litro di brodo
di vitello leggero; si fa bollire per 15’-20’ ed infine si uniscono 100
ml (mezzo bicchiere) di panna fresca; si serve con crostini di pane dorati
al burro. (R.SP.)
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Fagiano alle castagne:
La dose per 4 persone prevede 800 g di castagne
che vanno lessate in acqua salata e spellate. La preparazione inizia con
un soffritto a base di cipolla, carota, sedano in olio d’oliva (dorato
a fuoco molto lento); unire un fagiano a pezzetti e farlo rosolare
lentamente; aggiungere ora bordo vegetale a piccole porzioni in modo da
portare il fagiano a cottura; unire un bicchiere di vino secco ed aumentare
la fiamma in modo da avere un sugo abbastanza denso; unire le castagne
lessate e mescolare con molta cura a fuoco lento in modo da farle ben insaporire
per 5’. Servire ben caldo. (R.SP.)
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Cappone ripieno:
Arrostire o lessare 500 g di marroni (o castagne
grosse); sbucciarli e tritarli grossolanamente; mettere in casseruola ed
unire 3 salsicce fresche, 200 g di prugne snocciolate, una mela tagliuzzata,
20 g di funghi secchi rinvenuti; amalgamare ed aggiungere un bicchierino
di vin santo, 2 uova intere, sale, pepe e due pugni di mollica di pane;
impastare di nuovo ed a lungo; farcire un cappone di circa 2 kg e chiudere
con un filo di refe cucito; coprire il cappone con fette di pancetta legate
con spago e mettere in forno, a temperatura media, dopo aver unto
la teglia ed aver bagnato il cappone con 1 bicchiere di vino bianco ed
averlo aromatizzato con sale e pepe. La cottura durerà 2 ore ed
ogni tanto il cappone va bagnato con il sughetto di cottura. Mezz’ora prima
di sfornare occorre togliere la pancetta per far colorire meglio il cappone.
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Oca alle castagne:
Preparare un impasto con il fegato dell’oca
tritato, castagne arrostite e sbucciate, 100 g di pancetta, erbe aromatiche,
sale, noce moscata grattata, pepe ed un bicchiere di cognac; riempire l’oca
e ricucirla; infornarla e cuocerla bene.
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Dolce di castagne:
Lessare 2 kg di castagne in acqua con sale
ed alloro. Sbucciarle e passarle ad un passatutto grossolano; metterle
al fuoco ed aggiungere ½ litro di latte, 200 g di zucchero, un cucchiaino
di cacao amaro ed amalgamare bene. Far asciugare senza fiamma o calore
ed aggiungere un pizzico di vanillina e un cucchiaio di Cognac. Stendere
il composto (a tronco o a cuore) e guarnirlo con panna dolcificata.
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Verdura di castagne:
Far rosolare in padella una cipolla intera
con olio e burro; aggiungere 500 g di castagne pulite e tritate; lasciare
cuocere a coperchio chiuso; aggiungere un poco d’acqua e due mele affettate;
salare e servire calda.
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Castagne al Kirsch:
Sbucciare le castagne ( 1 kg) e cuocerle
in un largo tegame con acqua salata; scolarle e nello stesso tegame mescolare
le castagne con 200 g di zucchero; rimettere sul fuoco e far sciogliere
bene lo zucchero; invasare e coprire con Kirsch.
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Marroni canditi:
E' una produzione che in scala artigianale
e familiare richiede attenzione e tempo. La nostra ricetta prevede una
cottura breve delle castagne in modo da sbucciarle, pelarle senza romperle
e rammollirle.
Il 1° giorno si immergono in sciroppo
a 15° di densità e si tolgono al primo bollore;
il 2° giorno si concentra a 18°
di densità lo sciroppo e si ripete l’operazione;
il 3° giorno si concentra a 25°
di densità lo sciroppo e si ripete l’operazione;
il 4° giorno si concentra a 33°
di densità lo sciroppo e si ripete l’operazione; e quindi si zucchera
con zucchero al velo vanigliato.
Si tolgono ora le castagne con una schiumarola
e si lasciano asciugare su una rete.
In genere si mantengo all’acquavite mettendo
i canditi in un vaso e ricoprendo il tutto con una miscela formata da 5
parti di sciroppo vanigliato e 3 parti di acquavite a 50°.
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Composta di marroni al limone:
Si cuociono alla brace, in padella di ferro,
dei bei marroni e quindi si sbucciano; si passano subito in tegame con
dello sciroppo di zucchero e si tengono a fuoco basso sinché lo
sciroppo non viene assorbito totalmente; si sistemano su un piatto caldo
e si spruzza sopra succo di limone; si arricchisce il tutto con zucchero
a velo.
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Composta di marroni o castagne al Rhum:
50 castagne lessate, sbucciate, pelate e
intere si ricoprono in terrina con sciroppo a 28° di densità;
si pongono in stufa per 2 ore; indi si scolano, si zuccherano con 150 g
di zucchero e si ricoprono con 200 ml di Rhum che si fa ardere al momento
dell’uso. Se si usano le castagne secche queste vanno lavate e lasciate
macerare in acqua per almeno 12 ore (l’acqua di macerazione serve per la
cottura).
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Passato di castagne:
E' la base per molte preparazioni che
servono pure da contorno o guarnizioni a flan, timballi di riso, composti
di verdura.
Si prepara passando le castagne lessate e
pelate allo staccio o al passaverdura e condendo il passato con brodo,
sale, pepe, prezzemolo, limone, burro o sugo di carne.
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Zuppa di castagne:
Servono 50-60 castagne arrostite quel tanto
che serva per sbucciarle bene; si cuociono a fondo in brodo di carne; si
passano allo staccio, si aggiungono due tuorli d’uovo e prezzemolo, indi
si amalgama bene e si versa sopra il brodo di cottura delle castagne; si
serve calda. Variante: si trita una cipolla intera, 50 g di sedano, 70
g di prosciutto crudo magro, 50 g di lardo (al posto di prosciutto e lardo
si può usare la pancetta) e si mescolano bene in padella soffriggendo
con 50 g di burro; aggiungere 800 g di passato o di castagne bollite, sbucciate
(in acqua bollente) e tritate; aggiungere un bicchiere di vino rosso
e far cuocere per 5’; aggiungere 1 litro di brodo vegetale leggero; lasciar
cuocere oer 1 ora; servire la zuppa calda.
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Zuppa di castagne alla giardiniera:
Si stempera il passato di 100 castagne in
4 litri di buon brodo di carne; si fa bollire rimestando ed aggiungendo
qualche cucchiaio di buon vino Madera, indi si lascia chiarificare per
45’, si digrassa, si passa allo staccio e si versa in zuppiera con guarnizione
di carote e rape a pezzetti, di punte d’asparagi,…
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Verdura di castagne:
Si pone a fuoco una casseruola con lardo
(o olio d’oliva) e cipolle tagliuzzate; quando la cipolla è ben
rosata si aggiungono 500 grammi di castagne sbucciate e pelate, si mescola
e si lascia cuocere a casseruola aperta; a cottura avanzata e castagne
rammollite si aggiunge di quando in quando un po’ d’acqua , due o tre mele
tagliuzzate e si sala.
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Cipolle farcite con castagne e funghi:
Le coppe di cipolle lessate vengono farcite
con un impasto di residui di cipolle lessate, passato di castagne e funghi
(rosati al burro e tagliuzzati), sale, pepe, passato o conserva di pomodoro;
si porta al forno con una spruzza sopra di formaggio parmigiano ed una
noce di burro.
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Frittata di castagne:
Si prepara una normale frittata, si farcisce
di passato di castagne zuccherato, si cosparge di Rhum e si serve alla
fiamma.
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Passato di castagne al latte:
Il passato, aromatizzato con finocchio, viene
condito con sale e pepe e quindi portato alla consistenza desiderata con
latte caldo.
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Frittura dolce di castagne:
In 250 grammi di latte si cuociono 100 g
di semolino e 50 grammi di passato di castagne zuccherato, con un pizzico
di sale; si prolunga la cottura sino alla densità desiderata e si
stende la pasta in teglia in strato di 1-2 cm; si tagliano delle porzioni/fette
che dopo impanatura vengono fritte.
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Crocchette di castagne alla vaniglia:
500 g di passato zuccherato e vanigliato
si impastano con burro e 8 tuorli d’uovo; si stende in teglia in strato
di 1-2 cm e si procede come sopra.
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Bocconcini al cioccolato:
A 300 g di passato si aggiunge un po’ di
latte, due bicchierini di Rhum, 100 g di zucchero al velo e 2 cucchiai
di zucchero vanigliato; si omogeneizza il tutto a fuoco e si lascia raffreddare;
se ne fanno dei bocconcini sferici che si passano in cioccolato grattugiato
e si mettono per qualche istanza alla bocca del forno in modo che il cioccolato,
fondendo, aderisca bene.
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Frolline di castagne:
Simili sono le frolline di castagne che si
preparano a freddo amalgamando il passato con burro, Rhum e zucchero; si
passano poi nel cioccolato grattugiato e si consumano fredde.
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Pane dolce di castagne:
500 g di passato si impastano con 300 g di
farina , 300 g di zucchero, 2 uova, un po’ di burro e vaniglia come aroma;
si lavora la pasta e si fanno dei panetti; si fendono nel mezzo, si indorano
con tuorlo d’uovo e si cuociono su lastra in forno caldo.
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Dolce “Monte Bianco”:
Il passato, assai zuccherato, si dispone
a coni sui piatti di portata , si ricopre con panna montata fresca e si
adorna con ciliegie sotto spirito.
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Dolce di castagne al cioccolato:
Si sciolgono in poca acqua 100 g di zucchero
e 100 g di cioccolato in acqua a caldo sino ad ottenere una pasta
omogenea; si incorporano 2000 g di passato aggiungendo Rhum e vaniglia;
si passa allo staccio, si mette nelle formelle e si copre con panna montata.
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Dolce di castagne con savoiardi:
Si impastano 150 g di burro e 150 g di zucchero
fine vanigliato; si amalgama con il passato di 1000 g di castagne aggiungendo
un bicchierino di sciroppo di vaniglia; si rivestono gli stampi o lo stampo
unico con savoiardi imbevuti di acqua sciroppata (o altro secondo i gusti),
si riempie con la pasta preparata , si copre con savoiardi (preparati come
sopra), si mette in frigorifero per indurirlo; si serve cospargendolo di
amaretti macinati.
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Budino di castagne:
Si stemperano 400 g di passato (zuccherato
ed aromatizzato con vaniglia) con 50 g di latte; si aggiungono tre tuorli
d’uovo e si miscela bene; quindi si aggiungono i tre albumi sbattuti a
neve ed uva sultanina; si versa il tutto, ben lavorato, in stampo, si cuoce
in forno e si serve con contorno di panna montana. Variante: 300 g di passato
di castagne, 2 cucchiai di zucchero, 1 noce di burro ed asciugare bene
in casseruola a fiamma bassa; portare a bassa temperatura (appena tiepido)
unire 3 tuorli d’uovo uno alla volta mescolando e quindi i tre albumi montati
a neve; imburrare una casseruola da 1 litro, mettere l’impasto e cuocere
a bagnomaria per 45’ ( deve rassodare).
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Soffiato di castagne:
Si stemperano 350 g di passato con 50 g di
latte, si addizionano tre tuorli d’uovo, un pizzico di sale, una noce di
burro, 50 g di formaggio grattugiato ed infine i tre albumi montati
a neve; si pone in stampo imburrato e si cuoce in forno per 30’ a calore
modico. Variante: (soufflé) il passato di 500 g di castagne si impasta
con 3 albumi montati a neve; si imburra uno stampo per soufflé e
vi si versa l’impasto; infornare a forno caldo e cuocere a 220°C per
10’-15’. Si serve moderatamente caldo.
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Focaccia di castagne:
Si bollono in acqua, per 5’ esatti,
1000 g di castagne, si sbucciano, si pelano, si cuociono a fondo in 1,5
litri di latte e si passano allo staccio; al passato si aggiungono 200
g di zucchero, 150 g di burro e tre cucchiai di Maraschino; si aromatizza
con vaniglia, si impasta bene aggiungendo 10 tuorli d’uovo e quindi
i 10 albumi montati a neve; si versa in teglia, si cuoce per 30’ e dopo
cottura si orna con zucchero al velo.
Variante di Bagnone: lessare 500 g di castagne
per 30’, scolarle, sbucciarle e passarle al passatutto; tritare finemente
100 g di mandorle; montare i rossi di 4 uova con 200 g di zucchero, unire
50 g di burro ammorbidito, la scorza grattugiata di 1 limone, il passato
di castagne, le mandorle tritate ed amalgamare bene; montare a neve i quattro
bianchi d’uovo ed unirli all’impasto; infarinare ed imburrate una teglia;
versare l’impasto finale e cuocere in forno a 200°C per 40’.
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Torta di castagne:
500 g di passato, aromatizzato alla vaniglia,
si impastano bene con 4 albumi montati a neve; si aggiungono ora 70 g
di burro miscelato con 140 g di zucchero ed i 4 tuorli d’uovo; si dispone
il tutto in teglia e si cuoce al forno a calore modico; quando la torta
è fredda si cosparge di zucchero al velo. Alcune varianti prevedono
farina di grano, Rhum, lievito.
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Strudel di castagne:
Si prepara la normale pasta per strudel e
si lascia su tovagliolo infarinato; si prepara l’impasto con il passato
di 2,5 kg di castagne, cotte nel latte, con 100 g di lardo tagliuzzato,
4 cipolle grosse pure ben tagliuzzate, un pizzico di paprica, 1 kg di peperoncini
dolci cotti e spezzettati, 12 uova intere e condendo con sale e buccia
di limone grattugiato.
Si stende il tutto sulla pasta dello strudel,
si arrotola e si cuoce il tutto al forno per 1 ora in tegame ben
imburrato (la dose è per 10 persone). Esistono varianti di
questa ricetta originale ungherese che prevedono frutti vari al posto di
cipolle e peperoncini.
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Gelato di castagne:
A 200 g di passato si aggiungono 500 g di
latte, 150 g di zucchero, 1-3 tuorli d’uovo; si fa bollire adagio per 15’
i casseruola scoperta; si aromatizza con zucchero vanigliato, si fa raffreddare
e si versa in sorbettiera per far congelare.
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Conserva e marmellata di castagne(marronata):
Si stemperano in casseruola 500 g di passato
in uno sciroppo bollente fatto con 500 g di zucchero, 300 g d’acqua;
si lascia bollire per 30’ e si aggiungono un bicchierino di Rhum e vaniglia
indi s’invasa.
Spingendo più oltre la cottura e
la concentrazione il prodotto è più sodo e può
essere subito consumato dopo essere stato disteso, essiccato all’aria,
tagliato a quadretti, cosparso di zucchero al velo e usato come confettura.
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”Bon bon di castagne”:
Questo dolcetto è un poco complesso
in quanto richiede 700 g di passato semplice cremoso (ottenuto da 400 g
di castagne cotte con 250 g. d’acqua, 50 g di latte ed un pizzico di sale)
, 50 g di zucchero, 100 g di mandorle macinate, 50 g di burro, 50 g di
cacao amaro, 2 cucchiai di Kirsch.
Mescolare bene in casseruola zucchero e
mandorle; aggiungere il passato cremoso freddo, poi il burro, poi il cacao
amaro, poi il liquore. Preparare delle palline di 2 cm, passarle
in cacao in polvere e porle con cura in pirottine di carta. Abbellirle
con un poco di zucchero a velo e servire. (R.SP.)
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Zuccotto di castagne:
Montare il tuorlo di 1 uovo con 40 g di zucchero
a velo ed incorporare 300 g di mascarpone e dividete in due parti questo
impasto; preparare ora un passato cremoso con 600 g di castagne
(cotte in acqua aromatizzata con due foglie
d’alloro e sale) e, in una tazza, 100 g di amaretti, ridotti
a pezzettini, aromatizzati con 3 cucchiai di liquore all’amaretto.
Unire ora il passato di castagne ad una
metà dell’impasto al mascarpone; all’altra metà aggiungere
gli amaretti in modo da avere due nuovi impasti omogenei.
Preparare uno stampo, rivestirlo con pellicola
per alimenti e quindi con fettine di pan di Spagna bagnate al rhum (1 parte
di rhum+ 1 parte di acqua). Collocare sul fondo la crema agli amaretti
e coprirla con le solite fettine di pan di Spagna al rhum; sovrapporre
ora la crema alle castagne e coprirla con fette di pan di Spagna
al rhum (un poco più spesse). Coprire e lasciare 2 ore in frigo.
Ora si può capovolgere e guarnire la sommità con tre o più
marroni glassati (in modo che ad ogni ospite tocchi anche un marrone).
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Semifreddo ai marroni:
Mescolare, in zuppiera, 200 g di zucchero,
una bustina da 1 g di vaniglia, acqua e far cuocere 10’ a fiamma bassa
in modo da ottenere lo sciroppo; mescolare a freddo lo sciroppo con 5 tuorli
d’uovo e fare ancora una piccola cottura (10’) a fiamma bassa; aggiungere
ora, sempre a freddo, 400 g di passato di castagne, un bicchiere (150 ml)
di rhum chiaro ed amalgamare bene; montare 750 ml di panna ed unirla alla
precedente crema con cura in modo che non si smonti. Ungere uno stampo
lungo con olio di mandorle e versare il composto preparato livellandolo
bene. Porre il tutto in freezer per 5 ore e capovolgere prima di servire
il piatto che sarà decorato con marroni glassati e qualche ciuffetto
di panna. (R.SP.)
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Tronco di castagne:
Far cuocere 500 g di castagne in acqua aromatizzata
con alloro e sale; spellare bene le castagne (a freddo). Preparare ora
in un impasto secondo il seguente ordine: 100 g di zucchero, 50 g di cacao,
50 ml di latte, 50 ml di Cognac ed aggiungere le castagne passate o macinate
a parte così da avere un composto uniforme che si stende su un canovaccio
umido.
Preparare una farcitura secondo la seguente
scaletta: 100 g di zucchero a velo, 2 tuorli d’uovo, una mezza tazzina
di buon caffè, 120 g di burro (dopo ogni aggiunta miscelare
bene).
Stendere la farcitura sul composto di castagne
ed arrotolare a tronco; portare su piatto lungo e ritoccare la farcitura
sulla parte esposta ornando con incisioni varie e ciuffetti di panna
montata. (R.SP.)
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Castagne al latte:
Si lessano e si consumano calde in latte
freddo aromatizzato con cannella o vaniglia.
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Castagne al vino:
Si cuociono in poca acqua sino a metà
cottura ; si aggiunge ora un bicchiere di vino rosso generoso, una noce
di burro, due cucchiai di zucchero; si prolunga la cottura, agitando, sino
che rimangono asciutte.
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Busecchina:
Si lasciano le castagne secche in ammollo
per una notte e quindi si cuociono lentamente in poca acqua; prima della
cottura finale si versa un bicchiere di vino bianco secco; appena cotte
si servono subito e si mangiano con panna.
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Palline:
Si pesano 300 g di castagne secche
e si lasciano in ammollo per 2 ore in 1,5 lt d’acqua ; si portano ora in
casseruola con la loro acqua (filtrata), una foglia d’alloro, un pizzico
di sale e si cuoce a fiamma bassa per 1 ora.
Togliere le castagne ed asportare le pellicine
ancora aderenti; portare di nuovo in casseruola le castagne e coprirle
con latte (0,5 lt) aggiungendo e cucchiai di zucchero; cuocere per 20’
a fiamma bassa; lasciare raffreddare ed aggiungere 200 g di mascarpone
e due cucchiai di buon rhum; mescolare bene in modo da avere un impasto
omogeneo e compatto; portare in frigo per 15’; in una tazza mescolare ora
1 cucchiaio di cacao e ½ cucchiaio di zucchero; fare delle palline
con l’impasto (di circa 1- 2 cm) e passarle nel cacao; sistemarle
in piccoli contenitori di carta e metterle in un piatto nel frigo (è
un dolce tipico delle Comunioni in alcune aree montane); (R.SP.)
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Arrosto di maiale con castagne:
Prendere un pezzo di lonza di maiale da 800;
avvolgere con fettine sottili di lardo e legare con spago da cucina; mettere
in casseruola di terracotta con tre rametti di finocchio selvatico, 5 spicchi
d’aglio interi, 2 foglie d’alloro, 3 bicchieri di latte, una spruzzata
di pepe nero ed un bicchierino di buon brandy; laciare marinare bene per
qualche ora; mettere in una teglietta da forno insieme a 150 g di castagne
secche(messe in acqua tiepida e fatte rinverire per una notte) e cuocere
a 180°C per 90’ aggiungendo lentamente e regolarmente il liquido della
marinatura; se l’arrosto tendesse a seccarsi occorre coprirlo preventivamente
con stagnola (al limite aggiungere un poco di acqua e latte (in rapporto
2:1). (R.SP.)
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Riso alla genovese:
Mettere per 30’ in acqua 300 g di castagne
secche; sgocciolarle e metterle nella pentola con 2 litri d’acqua; salare
ed aggiungere 2 cucchiai d’olio; lasciar cuocere per 2 ore; aggiungere
500 g di riso; aggiungere infine un soffritto di 1/2 cipolla, olio e prezzemolo
sminuzzato; far cuocere il riso e servire caldo.
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Pattuna:
Alleghiamo le 2 versioni principali:
a) La più comune portava ad
un pane grezzo da mangiare con salumi o ricotta; si preparava impastando
400 g di farina di castagne in ½ litro d’acqua salata; la pasta
di media consistenza veniva stesa su sul fondo di un testo, coperta col
coperchio del testo, e cotta per 30’ sotto la cenere; questo piatto poteva
essere insaporito in superficie, prima della cottura completa, con foglie
di menta o mentuccia;
b) La più ricercata era una
torta di castagnaccio ben lievitata (350 g di farina di castagne, 50 g
di farina bianca, 5 uova, 150 g di burro, lievito, bicarbonato di sodio);
per le feste importanti si tagliava a metà e si inseriva uno
strato di buon zabaione (oppure le fette venivano accompagnate sul piattino
da un cucchiaio di zabaione - è veramente squisita! ). Poteva essere
cotta anche in stampo per budini.
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Crêpes:
Scendendo in Lunigiana si potevano gustare
frittelle larghe e fini (crêpes), cotte in padella di ferro appena
unta con pennello sporco d’olio, avvolgenti ricotta cruda così da
formare una tipica omelette da mangiare subito calda (questo piatto era
certamente importato dalla vicina Garfagnana).
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Focacce:
Se ne conoscono diversi tipi a secoda
delle zone di provenienza.
Patunséi ossia
focaccette con impasto di farina, acqua e sale cotte poi in piccoli testi
di terracotta (disposti a pile) ed isolate dalla terracotta con foglie
di castagno.
Barbotta che era un impasto
come il precedente ma cotto in teglia ricoperta sul fondo con foglie di
castagno; l’avvenuta cottura veniva evidenziata dalla screpolatura
sulla superficie.
Mesc’iada tipica
del confine spezzino la cui cottura avveniva nei tipici testi di ghisa
sempre con foglie di castagno sul fondo.
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Polentine:
Piatto povero, come le popolazioni a cui
era destinata, erano i
Mnudìn (minutini) ossia
piccole polentine ricavate da un impasto di 500 g di farina dolce,
2 litri di acqua e sale; si bolliva l’acqua ed al bollore si univa, a pioggia,
la farina e si toglieva la polentina prima che il tutto si rapprendesse;
si serviva in piccole coppe con olio d’oliva e formaggio pecorino grattato;
si mangiava al cucchiaio come una zuppa.
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Gnocchetti:
Con la stessa materia prima (la farina era
però quella residua dell’anno prima) si preparavano i cas(s)oti
o gnocchetti; la farina veniva versata in acqua bollente salata a manciate;
si creavano dei fiocchi simili a gnocchetti che si consumavano, dopo recupero
con schiumarola, conditi con olio d’oliva e pecorino.
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Farinata:
Piatto certamente più elaborato
era la fainà (farinata) di Varese Ligure.
Prevedeva l’impasto di 300 g di farina dolce
con acqua e sale; si stendeva l’impasto su una spianatoia, preparata con
foglie di castagno umide, come una focaccia; a parte si preparava
un impasto con 150 g di ricotta, 100 g di parmigiano, 1 uovo e 2 cucchiai
di olio d’oliva; si stendeva l’impasto sulla farinata e poi, con cura,
il tutto andava sul testo di ghisa caldo; il tutto veniva coperto con altro
testo (coperchio) sul quale veniva posta la brace che in 20’ ultimava la
cottura (se non si ha il testo, che ora si può trovare facilmente
in Albareto, si può cuocere per 20’ in forno a 160°-170°
su una placca ricoperta di foglie di castagno).
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